Sono passati tre anni dalla nascita a Verona di Non Una di Meno durante i quali abbiamo aperto uno spazio transfemminista orizzontale e partecipativo, antifascista, antirazzista e antisessista. Per continuare il nostro percorso costruttivo, e per rendere ancora più efficace la nostra posizione di condanna e lotta ad ogni forma di discriminazione e di violenza contro le donne, di genere e dei generi, abbiamo deciso di aprire uno sportello legale.
Può capitare a chiunque di essere vittima di discriminazione e violenza (fisica, psicologia o economica). Una violenza che si infila negli spazi quotidiani, in casa, nei luoghi pubblici, sui luoghi di lavoro, a scuola e sui social network. E che spesso resta sommersa o viene silenziata, invisibilizzata, resa irrilevante, anche per paura o per mancanza di mezzi, informazioni e sostegno.
Il nostro sportello vuole andare oltre alle logiche di un servizio tradizionale: al supporto iniziale, alla consulenza e all’assistenza legale gratuita affianca i saperi e le pratiche femministe relazionali, le esperienze che, come femministe, quotidianamente produciamo negli spazi e nei territori che attraversiamo con una modalità collettiva accogliente, non colpevolizzante, discreta e protetta. Il femminismo ci insegna che si possono e si devono ripensare gli spazi e le pratiche della vicinanza e dell’auto-mutuo-aiuto dove personale e politico si riconoscano in un’unica dimensione non separabile. Intendiamo quindi re-immaginare modalità di supporto e sostegno anche per chi attraversa un momento di vulnerabilità, proponendo una rete solidale e collettiva.
Vogliamo supportare l’uscita dall’isolamento in cui spesso, sappiamo bene, ci si ritrova: con la consapevolezza che le discriminazioni, la violenza maschile sulle donne, la violenza di genere e dei generi non sono fatti privati. Riguardano tutt*.
Il nostro obiettivo è fornire strumenti di difesa, autodifesa e autodeterminazione adeguati senza sostituirci ai servizi già attivi a livello locale e nazionale e senza voler prendere il posto di qualsiasi altra forma di sostegno psicologico.
Intendiamo inoltre affiancare le persone che vivono forme di violenza quotidiana che molto spesso rimangono latenti, che non vengono nominate, identificate come tali e che non sono socialmente riconosciute: si tratta di una zona grigia della violenza che molto spesso non viene denunciata e per la quale non vengono contattati i servizi già attivi. L’offerta di uno spazio sicuro dove si possano trovare sostegno, ascolto e orientamento, vale anche per le persone che non vogliano, in un secondo momento, proseguire l’iter legale.
LE PRINCIPALI AZIONI DELLO SPORTELLO:
Primo contatto, accompagnamento, consulenza e sostegno legale:
• Ascolto, supporto iniziale, orientamento
• Consulenza legale gratuita per comprendere i propri diritti e le possibili soluzioni giuridiche per vederli riconosciuti
• Sostegno legale gratuito con avvocate a noi vicine e con una formazione femminista
• Accompagnamento lungo tutto il percorso
Informazione e autoformazione femminista:
• Attivazione di campagne di informazione, momenti formativi e autoformativi in senso ampio su violenza, sessualità e discriminazioni sul lavoro per aumentare la consapevolezza circa la violenza di genere in tutte le sue forme, per favorire la ricerca di strategie da mettere in atto nella propria situazione, per migliorare la conoscenza sulla tutelabilità dei propri contesti, per creare delle prassi di autodifesa e incrementare modelli che non sempre hanno degli appigli normativi attuali e sicuri.
CI MUOVIAMO PRINCIPALMENTE IN DUE AMBITI
Il primo riguarda tutti i fatti che rientrano nel concetto di violenza di genere (atti persecutori, diffusione illecita di immagini pornografiche, violenze sessuali, maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni, matrimoni forzati, stalking, violenza privata, molestie telefoniche, tentato femminicidio), anche nella forma tentata e di violenza assistita (relativa al trauma di avere assistito ad una violenza intrafamiliare).
Il secondo ambito ha a che fare con molestie, violenze e discriminazioni di genere sui posti di lavoro di donne, soggettività LGBTQIA+ e di tutt* coloro che sono maggiormente vulnerabili per etnia, religione, opinioni politiche, età, disabilità e condizioni personali o sociali. Queste forme di violenza possono manifestarsi nell’accesso all’attività lavorativa/professionale, nella possibilità di progressione di carriera, nella formazione e promozione professionali, nelle condizioni contrattuali e negli aspetti regolativi della vita lavorativa quali parità retributiva, mutamento di mansioni, mutamento dell’orario e/o della sede di lavoro, programmazione dei turni, modalità di lavoro flessibile; possono avere a che fare con le questioni previdenziali ed assistenziali e di tutela di particolari eventi quali ad esempio trattamenti parentali/genitorialità, periodi di malattia, precarietà, o con il momento del recesso dal rapporto di lavoro.
Contro la violenza che pervade le nostre vite rispondiamo con la sorellanza e la lotta.
PER CONTATTARE LO SPORTELLO SCRIVERE A: sportellonudmverona@gmail.com